Si è da poco celebrato il primo anniversario della scomparsa di Andrea Calogero Camilleri, scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo italiano di grande prestigio nonché personaggio pubblico molto amato nella nostra penisola e non solo; il maestro moriva infatti il 17 Luglio del 2019 a causa di un arresto cardio-respiratorio, alla tenera età di 93 anni.
Impegnato politicamente ed iscritto nelle liste del Partito Comunista Italiano dal 1945, Camilleri si è sempre battuto contro qualsiasi provvedimento preso dal governo Berlusconi, specialmente sul tema della giustizia; nel 2009 cercò addirittura di entrare personalmente in politica, tentando di formare un suo partito politico insieme al giudice Antonio di Pietro ed al filosofo, scrittore e pubblicista Paolo Flores d’Arcais, ma la cosa non fece neppure a tempo ad iniziare che svanì nel nulla rapidamente. La sua peculiarità è stata il singolare utilizzo di una lingua a metà strada tra l’italiano ed il dialetto siciliano, cosa che è diventata col tempo suo inconfondibile stile, unico nel suo genere.
Biografia di Andrea Camilleri e cenni di vita privata
Nato a Porto Empedocle (provincia di Agrigento) il 6 Settembre 1925, Andrea Camilleri ha vissuto a Roma per circa una ventina di anni, dal 1948 al 1967, per poi trasferirsi in alcuni mesi dell’anno nel comune di Bagnolo, in terra toscana; per l’esattezza, lo scrittore scelse come ‘luogo del cuore’ il borgo di Santa Flora, nel territorio toscano del Monte Amiata, ed il borgo lo ringraziò intitolandogli il teatro comunale già nel 2017, ovvero prima che egli morisse.
Camilleri è stato legato in matrimonio con Rosetta dello Siesto, che gli ha regalato ben tre figlie femmine (Mariolina, Elisabetta ed Andreina), le quali lo hanno reso presto un nonno felice; bisogna dire che, a parte questa notizia, lo scrittore siciliano ha sempre condotto uno stile di vita molto sobrio e riservato, ecco perché le indiscrezioni circa la sua vita privata sono così poche o quasi inesistenti, perché era proprio ciò che lui desiderava.
Inizi della sua carriera come regista ed attore
Tra il 1946 ed il 1947, e cioè quando aveva da poco compiuto i vent’anni di età, lo scrittore si trasferì ad Enna, dove prese in affitto due anguste stanzette (tra l’altro prive di qualsiasi forma di riscaldamento); fu proprio in questa occasione che conobbe di persona e strinse amicizia con alcuni tra i più celebri scrittori locali tra cui Nino Savarese, Francesco Lanza e Franco Enna.
Nel 1949 poi, si iscrisse all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, dove concluse gli studi brillantemente dopo 3 anni. Negli anni in cui frequentava l’Accademia, Camilleri strinse varie amicizie tra gli stessi allievi dei corsi, conoscendo attori che poi diventeranno celebri come Alessandro Sperti, Luigi Vannucchi e Franco Graziosi, e da quel momento offrì la sua regia a circa un centinaio di opere, principalmente drammi di Luigi Pirandello. Nel frattempo continuava anche a scrivere, e nel 1950 vinse il premio S. Vincent con alcuni racconti e poesie, alcuni delle quali furono pubblicate in una antologia di Giuseppe Ungaretti.
La fortunata serie del commissario Montalbano
E’ in realtà con la fortunata invenzione del personaggio del commissario Montalbano che lo scrittore siciliano assapora il vero successo; nel 1994 viene pubblicato infatti la forma dell’acqua il primo romanzo poliziesco che vede come protagonista per l’appunto il commissario Montalbano, personaggio immaginario a capo del Commissariato di Polizia di Vigata, un paese immaginario in provincia di Montelusa, città ovviamente anch’essa immaginaria, che corrisponde in realtà ad Agrigento.
Il nome Montalbano fu scelto da Camilleri per rendere omaggio in qualche modo allo scrittore spagnolo Manuel Vasquez Montalbàn, famoso per aver ideato il personaggio dell’investigatore ‘Pepe Carvalho’, ed entrambi i personaggi avevano alcune cose in comune come la passione per un buon libro, l’amore per la cucina casareccia, ed i modi piuttosto anticonvenzionali per risolvere i casi in cui erano impegnati. Ne venne fuori una fortunatissima serie televisiva che seguì fino al 2006 e che riscosse enorme successo.
Ultime opere e morte di questo grande artista
E’ datato 2009 anche un altro suo romanzo di successo, ‘La danza del gabbiano’, vincitore tra l’altro della ventiseiesima edizione del premio Cesare Pavese, ma la luminosa scia di successo e gradimento per il commissario Montalbano non era ancora svanita, anzi; sebbene la serie televisiva si fosse fermata al 2006, i racconti che vedono come protagonista il commissario di Vigata continuano ad essere pubblicati, e nel 2010 escono ‘La caccia al tesoro’ e ‘Il sorriso di Angelica’, seguiti poco dopo da ‘Acqua in bocca’.
Nel numero 2994 dei fumetti di Topolino del 16 Aprile 2013 c’è la storia ‘Topolino e la promessa del gatto’, racconto ambientato in Sicilia nel quale Topolino aiuta il commissario ‘Salvo Topalbano’ a svolgere alcune delicate indagini, testimonianza questa della grande notorietà riscossa dalla serie creata da questo grande artista siciliano. Andrea Camilleri è purtroppo recentemente scomparso a causa di un arresto cardio-respiratorio avuto durante i preparativi per la messa in scena di ‘Autodifesa di Caino’, spettacolo in programma nel meraviglioso scenario naturale delle Terme di Caracalla.